FaMIL è lanciato! Ogni settimana, vi porterà dei testi per alimentare la vostra riflessione e cercare di comprendere il disagio nella famiglia nel XXI secolo.
L’eccellente testo di Mathieu Siriot (membro dell’ECF) ci introduce alla rubrica «Famiglia che se la sbroglia» e ci fa venire voglia di andare verso la lettura dei pensatori del XX secolo che hanno studiato l’effetto dell’ Un-individualismo moderno, come lo chiama Lacan, sull’istituzione famiglia. La rivelazione della disarmonia irriducibile uomo-donna (non esiste il rapporto sessuale) e il primato del godimento solitario rendono ogni legame umano a-normale. Per creare un legame sociale, coniugale o familiare, l’unica via è l’invenzione.
In seguito, il testo di Laura Storti (membro della SLP) svilupperà e interpreterà la formula di Lacan nella «Nota sul bambino» scelta come titolo della rubrica «Famiglia residuo», aprendo soffermandosi sulla questione che orienterà la rubrica, quella di interrogare il funzionamento della famiglia contemporanea, le sue forme e i suoi disagi, mantenendo il filo delle indicazioni di Jacques Lacan nel suo ultimo insegnamento: “Insomma, [l’ideale] sarebbe di finirla con il simbolico, cioè di non dire nulla. [1]»
Dalla famiglia ‘residuo’ al bambino ‘residuo’, questo è ciò che ci ha fatto intravedere la mattinata epistemica del 23 novembre 2024, di cui rende conto il testo di Bruno de Halleux che sottolinea l’operazione di Lacan consistente nell’affrontare la famiglia per mezzo della sua invariante: l’oggetto piccolo a, cioè il bambino. Dopo l’evaporazione del padre, ora quella della madre, non resta quindi che il bambino, come ‘osso’ reale della famiglia che ‘si arrangia’ intorno a lui.
[1] Lacan J., Il Seminario, libro XXIV, «L’insu que sait de l’une-bévue s’aile à mourre», lezione dell’8 febbraio 1977, inedito.
Traduzione Francesca Carmignani
Revisione Emanuela Sabatini