Nel suo racconto La faille [1] appena pubblicato, dove la parola “famiglia” è volutamente amputata di una lettera, Blandine Rinkel tratta delle condizioni che permettono a un soggetto di estrarsi, come la lettera mancante, dalle determinazioni familiari, al fine di costituirsi un desiderio e un destino singolari. Questo numero di FaMIL ci offre altri esempi di questo con le vite di Rousseau e di Elon Musk, vite iniziate sotto il segno della morte della madre e dell’abbandono del padre per il primo, della violenza e dell’insulto paterno per il secondo. Anche con il cinema di Delphine e Muriel Coulin si tratta di storie di tentativi di liberarsi da un legame che aliena, a volte potendo separarsi solo optando per ideali contrari, non senza il pericolo di una nuova alienazione, più radicale. Chiara Nicastri nel suo testo torna sull’incidenza del desiderio e del godimento di un padre sui suoi figli, più portatori di conseguenze rispetto agli ideali familiari sostenuti dalla società. Un ultimo testo precisa come la psicoanalisi possa leggere queste conseguenze nel caso di bambini che hanno subito abusi all’interno della propria famiglia, concentrandosi sul fantasma elaborato dal soggetto più che sulla dimensione traumatica del maltrattamento.
[1] B. Rinkel, La faille, Stock, Paris 2025.
Traduzione: Salvina Alba
Rilettura : Silvia Portesi